Come si fa a capire l’anno di produzione di un pneumatico? Esiste una sigla specifica in grado di svelarcelo: scopriamo dove trovarla e come interpretarla.
Capire l’anno di produzione di un pneumatico è più semplice di quanto si creda, perché c’è un’apposita sigla a svelarcelo: dove si trova? In che modo si legge? Iniziamo col dire che questa sigla ha un nome, ovvero DOT acronimo di Department of Transportation, seguita da una serie di quattro cifre. Il DOT viene stampato sul fianco del pneumatico, dunque è di facile individuazione. I quattro numeri che lo compongono si riferiscono alla settimana e all’anno di produzione della gomma, svelando così esattamente quando quel determinato pneumatico è stato realizzato. Il codice deve essere scomposto a metà: le prime due cifre si riferiscono alla settimana mentre le altre due all’anno. Un esempio concreto può essere utile a capire meglio come leggere il DOT.
In che modo leggere il DOT
Una volta individuato il DOT sulla spalla del pneumatico, lo si deve scomporre: perciò se sul fianco della gomma è riportato il codice numerico 2218, lo si divide a metà; 22 fa riferimento alla settimana, pertanto quel pneumatico è stato prodotto nel corso della 22esima settimana dell’anno, il quale si ricava dall’altra coppia di cifre, 18, dunque 2018. Come si può vedere è piuttosto semplice capire l’anno di produzione di un pneumatico, elemento fondamentale per essere certi di acquistare gomme prodotte recentemente ed evitare così di comprarle già “vecchie”. Infatti anche se non sono mai state utilizzate, le gomme auto risentono dell’invecchiamento e con il passare del tempo perdono di elasticità. Ecco perché è importante comprare pneumatici prodotti al massimo entro un anno e sono assolutamente da evitare le gomme che hanno già più di due anni sulle spalle – in tutti i sensi! – proprio perché si riduce il loro ciclo vitale.
L’importanza di acquistare gomme nuove
Le gomme nuove, perciò, non sono solamente quelle mai utilizzate fino al momento dell’acquisto, in quanto per poterle definire tali devono essere anche di recente produzione. Tutti i pneumatici più vecchi di due anni non si possono considerare nuovi e la loro durata verrà condizionata dalla loro età, soprattutto se non sono stati conservati in maniera corretta. Questo è un altro fattore da tenere in considerazione, che vedremo nel dettaglio più avanti. Per tali ragioni bisogna diffidare dei venditori che non riportano chiaramente e in maniera esplicita il DOT e, quando presente all’interno della scheda tecnica di una gomma, deve essere sempre verificato in modo da star certi di acquistare solamente prodotti recenti. Soltanto così infatti si ha la sicurezza di comprare gomme auto al massimo della loro efficienza e non invecchiate durante la permanenza all’interno di un magazzino.
Oltre all’età conta la conservazione
La conservazione è un elemento molto importante quando si parla di pneumatici: se infatti un set di gomme prodotto due anni fa viene conservato con cura e attenzione, sarà sicuramente più performante rispetto a un set più recente (ad esempio prodotto un anno fa) ma la cui conservazione è stata tutt’altro che ottimale, lasciandolo magari in ambienti con ampi sbalzi di temperatura o addirittura esposto ad intemperie. Temperature alte e basse tendono rispettivamente a dilatare e a restringere la gomma, processo per nulla salutare per i pneumatici soprattutto se ripetuto nel tempo. Inoltre lasciare le gomme sempre nella stessa posizione porta alla deformazione del battistrada, che dunque risulterà compromesso. Per questi motivi informarsi anche su come vengono conservati i pneumatici è fondamentale, perché l’anno di produzione può dirci quanto sono recenti ma non è sufficiente per essere sicuri che quelle coperture siano davvero al top dell’efficienza.
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