Il 2020 è ormai concluso ed è tempo di bilanci, anche nel settore gomme auto: quindi ecco la classifica dei migliori brand di pneumatici dell’anno scorso.
Il 2020 è stato un anno tribolato per molti settori, incluso quello delle gomme auto: il lungo lockdown primaverile ha comportato un prolungato stop all’uso delle vetture per molti automobilisti, riducendo le spese e gli investimenti destinati ai veicoli. Per i produttori di gomme, da marzo in poi, è stata un’annata difficile, tuttavia è possibile comunque stilare la classifica dei migliori brand di pneumatici del 2020 basandosi sui dati dei test effettuati da enti specializzati e riviste che, pur svolti a singhiozzo e con tutte le precauzioni del caso, consentono di avere una panoramica attendibile su chi ha realizzato i prodotti più efficienti a dispetto delle difficoltà dei mesi caratterizzati dalla pandemia da Covid-19. Ecco la graduatoria nel dettaglio.
Michelin è sempre il punto di riferimento
Non sorprende il primo posto nella classifica dei migliori produttori di Michelin, sempre punto di riferimento nel settore in termini di qualità, che fa il bis del primato ottenuto nel 2019. La classifica prende in considerazione tutti i prodotti a prescindere dalla tipologia – si tiene conto quindi di gomme invernali, estive e all season – offrendo perciò una fotografia precisa del modus operandi delle diverse aziende e della qualità complessiva dei loro pneumatici. La media dei punteggi di tutti i test raccolta dall’azienda francese è di 4,43, di poco migliore rispetto a Goodyear, ferma a quota 4,38: uno scarto minimo che testimonia quanto siano ridotte le differenze fra i prodotti top di gamma del settore. Questo discorso può essere esteso sino al quarto posto, dato che i margini dei punteggi si mantengono piuttosto risicati: in terza posizione c’è Bridgestone con 4,31 e ai piedi del podio Continental con 4,30.
Le ragioni del successo
L’azienda del Bibendum primeggia grazie agli ottimi risultati ottenuti dai suoi prodotti e in particolare dall’Alpin 6, giudicato il miglior pneumatico invernale. Goodyear è seconda per merito innanzitutto del suo Vector 4Seasons G3, il migliore fra i pneumatici quattro stagioni, davanti proprio al CrossClimate+ di Michelin, e compie un significativo passo avanti rispetto al 2019, quando occupò la quarta posizione a fine anno fra i produttori. Bel balzo in avanti anche da parte di Bridgestone: il costruttore nipponico era sesto nel 2019 e ora sale sull’ultimo gradino del podio, sfruttando i buoni risultati ottenuti dalla gamma di nuovi prodotti lanciati sul mercato nel corso del 2020. Quarta posizione, come detto, per Continental, un po’ penalizzata dal fatto di aver posticipato al 2021 l’introduzione del nuovo pneumatico invernale Continental TS870, proprio per via della pandemia.
Le posizioni della top 10
Alle spalle dei colossi del settore c’è pure qualche sorpresa, come ad esempio Vredestein al quinto posto: un risultato eccellente per il produttore olandese, con un punteggio di 4,15, distante dai primissimi ma capace di mettersi alle spalle marchi ben più blasonati grazie a prodotti affidabili e con prestazioni costanti, sempre di poco inferiori a quelle dei top di gamma. In sesta posizione Dunlop, con risultati simili all’anno precedente (quando concluse 5°), e in settima Hankook, che ha fatto registrare ottimi voti con le gomme invernali e le all season, ma decisamente meno buoni con le estive, prodotto che ha penalizzato la sua classifica che avrebbe potuto essere molto migliore, non lontano dai punteggi dei primi tre.
Nomi a sorpresa completano la top ten: in ottava posizione ecco BF Goodrich (marchio satellite di Michelin), in nona Maxxis, brand cinese che sta investendo sulla qualità e dopo il 12esimo posto dello scorso anno ha compiuto un balzo in avanti entrando fra i primi dieci, e in decima Falken, costruttore giapponese che è una costante nelle posizioni a ridosso dei primi grazie alla buona fattura dei suoi prodotti. Deludenti i risultati di Pirelli e Yokohama, rispettivamente 15esima e 31esima: la casa italiana ha ottenuto un punteggio di 3,40, ben lontana dalle posizioni di vertice, mentre quella giapponese non ha nemmeno raggiunto i 2 punti su 5 di media, fermandosi a 1,81. Un esito che la colloca nelle ultime posizioni della graduatoria dei 40 produttori presi in esame, molto più vicina a nomi semi-sconosciuti come Achilles o Tracmax che a quelli più noti.
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