Acquistare pneumatici online è conveniente e per questa ragione gli automobilisti che scelgono il web per comprare gomme per auto sono in costante crescita. Di pari passo, però, è stato riscontrato anche un incremento dei pneumatici falsi, in cui si rischia di incappare quando si è alla ricerca di occasioni a costi contenuti su internet. Perciò è necessaria attenzione se si è intenzionati ad acquistare gomme online, affidandosi solo a siti specializzati come gomme-auto.it; un rivenditore serio è facile da individuare, basta verificare la trasparenza e la completezza delle informazioni presenti sul portale: per ciascun pneumatico in catalogo, il nostro sito riporta schede dettagliate con tutte le caratteristiche tecniche, compreso il DOT (la data di fabbricazione del pneumatico, fondamentale per acquistare gomme di recente costruzione).
A ciò si aggiunge un supporto completo per il cliente, dato che si può usufruire dell’estensione della garanzia contro urti e danni accidentali sino a 5 anni. Questo significa che per il lasso di tempo previsto dalla garanzia si può ottenere gratuitamente la riparazione oppure la sostituzione della gomma danneggiata. I rivenditori che propongono pneumatici contraffatti puntano tutto sui prezzi contenuti, limitandosi solamente alla vendita e offrendo molte meno garanzie agli automobilisti. Nella quasi totalità dei casi un pneumatico falso non è a norma e dunque può risultare pericoloso per chi si trova alla guida, in più il mancato rispetto delle regole in fase di costruzione lo rende dannoso per l’ambiente quando giungerà il momento dello smaltimento.
Quanto ci costa il mercato dei pneumatici contraffatti?
Uno studio condotto dall’Euipo – l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale – ha riportato che ogni anno la contraffazione comporta una perdita a livello europeo di circa 2,2 miliardi di euro, che corrisponde al 7,5% delle vendite all’interno del settore pneumatici. In termini numerici questo significa che 1 gomma su 14 di quelle vendute è falsa, ovvero non a norma e dunque non in grado di soddisfare i requisiti di sicurezza richiesti ai pneumatici per auto. É bene specificare che la contraffazione non riguarda solamente la qualità minore dei materiali impiegati per la costruzione – e già questo aspetto è sufficiente per rendere le coperture meno performanti e affidabili – ma anche la fase costruttiva, perciò si comprende facilmente perché i pneumatici contraffatti risultano molto meno sicuri.
Una buona fetta delle gomme “taroccate” che si trovano sul mercato provengono dal web, ma non mancano rivenditori fisici (in genere grossisti che si improvvisano venditori di pneumatici) che propongono coperture di dubbia provenienza. Per evitare di cadere in qualche truffa basta verificare l’affidabilità del venditore e controllare i codici e le sigle presenti sulla spalla del pneumatico, in quanto rappresentano la carta d’identità della gomma e permettono di comprendere se si tratta di un prodotto contraffatto oppure no. La vendita di gomme per auto false comporta non solo minori introiti ma anche la perdita di posti di lavoro nel settore: senza contraffazione, infatti, i produttori legittimi sarebbero portati ad assumere maggior personale poiché le vendite risulterebbero superiori. A ciò si aggiungono le entrate inferiori per quanto concerne le imposte non pagate da chi vende gomme contraffatte, che ammontano a poco meno di 350 milioni di euro.
Le differenze fra i vari Paesi dell’Ue
Lo studio Euipo ha analizzato la situazione nel dettaglio, concentrandosi sui vari Paesi che fanno parte dell’Unione Europea; per ciò che riguarda l’Italia, la perdita complessiva dovuta alla mancata vendita è stimata in 256 milioni di euro, quasi il 6% del giro d’affari legale nel settore gomme. Decisamente peggio di noi sta la Spagna: qui il mancato introito raggiunge 445 milioni di euro, pari al 17,6% delle vendite complessive dell’industria legittima. Questo significa che la contraffazione è più florida in Spagna ma pure che gli automobilisti sono meno attenti in fase di acquisto e quindi cadono con maggior frequenza nel tranello dei pneumatici falsi.
Lievemente superiore all’Italia il dato della Germania, dove le perdite superano i 260 milioni di euro annui, che incidono per il 4,2% sull’industria “regolare”. I dati relativi alla Francia sono invece più simili a quelli della Spagna: l’ammanco raggiunge i 411 milioni di euro, che corrispondono al 7,6% del mercato legale. Nel Regno Unito la contraffazione ha un impatto meno evidente, visto che le perdite ammontano a poco più di 200 milioni di euro per un’incidenza sul mercato regolare del 5,5%. Infine la Polonia, che ogni anno perde 74 milioni di euro a causa delle gomme false, pari al 6,6% delle entrate dell’industria legittima.
Si tratta di numeri di un certo peso, che hanno portato Antonio Campinos, direttore esecutivo dell’Euipo, ad invocare un intervento da parte dei responsabili politici dei diversi Paesi affinché vengano trovate soluzioni efficaci per contrastare e possibilmente ridurre il fenomeno della contraffazione. Questo, però, non basta: è necessaria anche una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori che devono essere in grado di distinguere offerte che presentano pneumatici legali da quelle che invece propongono falsi; gli strumenti a disposizione ci sono, bisogna imparare a sfruttarli: controllare i codici e le sigle riportate sulla spalla del pneumatico, leggere le schede tecniche, affidarsi a rivenditori specializzati che operano da tempo nel settore, evitare venditori improvvisati e diffidare di offerte fin troppo economiche. Molto spesso dietro un pneumatico dal costo eccessivamente contenuto si cela una contraffazione.
Gli automobilisti italiani ricorrono sempre più spesso al web quando si tratta di acquistare pneumatici per auto e tutto sommato hanno mostrato di riuscire a difendersi bene dalle truffe delle gomme false: i dati sono in media inferiori a quelli degli altri Paesi dell’Unione Europea, segno che i consumatori sono in grado di riconoscere le frodi e di scegliere i rivenditori a cui affidarsi. Tuttavia le perdite superano i 250 milioni di euro, di conseguenza c’è ancora del lavoro da fare nella lotta alla contraffazione e nella “prevenzione”, per evitare di incappare in venditori poco seri e acquistare pneumatici “taroccati”, inaffidabili e per tale ragione pericolosi.
Partecipa alla discussione