Conoscere quale sia la normale durata delle gomme è fondamentale per avere un’idea di quanto tempo si possa utilizzare un set di ruote prima di cambiarlo, non solo per problemi di battistrada lisci, ma proprio perché le gomme, proprio come gli alimenti, posseggono una sorta di “data di scadenza”.
Quanto durano i pneumatici
Tutti i pneumatici sono progettati con una durata attesa del battistrada di circa 40/50 mila km. Ma i seguenti fattori incidono in maniera sostanziale sulla durata effettiva del battistrada:
- tipo di auto
- condizioni meccaniche dell’auto
- tipologia di strade percorse
- stile di guida
- tipo di pneumatico (performance/touring)
- la quantità di km percorsi ogni anno
Tipo di auto
Una auto più pesante, o sportiva, sottopone i pneumatici ad uno stress maggiore che li logora più velocemente. Legata al tipo di auto è anche la misura di primo equipaggiamento, un auto più grande e più pesante oppure dotata di un motore molto potente, ha bisogno di pneumatici più grandi con maggiore superficie di appoggio a terra. La maggiore superficie produce più attrito e più calore, che logorano più velocemente il pneumatico.
Le condizioni meccaniche della propria auto
Il consumo dei pneumatici è molto influenzato dalle condizioni della vettura su cui vengono utilizzati, un auto nuova con la meccanica in perfetto stato consuma meno i pneumatici e ne usura il battistrada in modo uniforme ed ottimale, consentendone l’utilizzo più a lungo.
Con il passare del tempo le componenti della meccanica della propria auto si deteriorano con il normale utilizzo, e le prestazioni dell’auto in frenata, in curva ed in tutte le normali condizioni di guida peggiorano. Questo influisce sul consumo dei pneumatici accelerandolo.
La tipologia di strade percorse
Il tipo di manto stradale sul quale utilizzeremo i pneumatici inciderà drammaticamente sul consumo del loro battistrada, l’asfalto regolare di un autostrada favorirà il consumo lineare ed omogeneo del pneumatico, mentre strade dissestate o il pavè di alcune città ne limiteranno la durata, usurando precocemente il battistrada dei pneumatici.
Lo stile di guida
Naturalmente uno dei fattori principali a determinare la velocità con cui un pneumatico si deteriora è lo stile di guida dell’automobilista.
Una guida veloce ed aggressiva che porta il pneumatico al limite, in curve veloci, in repentine accelerazioni e frenate, avrà come naturale conseguenza un consumo accelerato del battistrada.
Anche senza raggiungere questi eccessi, una guida “brillante” consuma un pneumatico più di una guida “tranquilla”.
La distinzione tra pneumatici “performance” e “touring”
Esistono due grandi famiglie di pneumatici, che si distinguono per caratteristiche radicalmente diverse, sia in termini di mescola che di struttura che di disegno del battistrada.
I pneumatici Touring, che prediligono caratteristiche come la durata del battistrada, il comfort di guida, l’aderenza ottimale sia su asfalto asciutto che bagnato, ed una riduzione del consumo di carburante della vettura.
I pneumatici Performance, progettati e costruiti per esprime le massime performance in termini di tenuta di strada durante la guida veloce, utilizzati su auto sportive, o in manovre critiche o estreme.
Come si può facilmente intuire i primi consentiranno di percorrere un quantitativo maggiore di chilometri prima di usurarsi completamente; quindi da un pneumatico touring come il Michelin Energey Saver ci potremo sempre aspettare una durata maggiore rispetto ad un pneumatico performance come il Continental ContiSportContact 5.
La quantità di chilometri percorsi ogni anno
Può sembrare sorprendente ma la quantità di chilometri che si percorre durante l’anno incide sul consumo dei pneumatici in modo diverso da quello che si sospetterebbe.
Infatti se si percorrono molti chilometri i pneumatici, inevitabilmente, si consumeranno più velocemente, il loro battistrada si assottiglierà in spessore.
Ma diversamente da quello che si potrebbe credere, se si percorrono pochi chilometri l’anno i pneumatici si usureranno comunque, anche se in modo diverso. Il tempo, l’esposizione alla luce solare ed agli sbalzi di calore ne deteriorano la mescola, indurendola, e producendo un decadimento delle prestazioni. I pneumatici induriti presenteranno un battistrada in buono stato anche dopo diversi anni, perché la mescola indurita resisterà meglio all’attrito con la strada, a discapito però degli spazi di frenata e della tenuta di strada.
La gradazione UTQG
Il consumo dei pneumatici è oggetto di test e di gradazione da parte delle autorità americane, lo standard UTQG, ossia l’Uniform Tire Quality Grading, definito dal Department Of Transportation (DOT) è presente su tutti i pneumatici in commercio e può dare alcune indicazioni su cui valutare l’aspettativa di vita prevista di un pneumatico.
Lo standard UTQG permette di identificare le prestazioni dei pneumatici considerando tre indicatori principali, che consentono agli automobilisti di potere paragonare e comprendere le differenze tra pneumatici simili, soprattutto se dello stesso produttore.
Uno dei parametri previsti dallo standard UTGQ è proprio il consumo del battistrada, che viene misurato in test in pista, su di una distanza di 9000 km. L’usura del pneumatico viene misurata dopo aver percorso la distanza prevista e confrontato con un pneumatico di riferimento. Sul fianco del pneumatico alla voce “treadwear” (consumo del battistrada in inglese) viene indicato con un numero la durata prevedibile del pneumatico.
Un valore di 100 indica che il pneumatico ha una durata prevista del battistrada identica a quella del pneumartico di riferimento, 200 una aspettativa di vita doppia, e così via.
Il grosso limite di questo indicatore è che può essere utilizzato solo per confrontare pneumatici dello stesso produttore, ogni produttore infatti utilizza pneumatici di riferimento diversi, con prestazioni e caratteristiche differenti, ed i risultati dei test indicati sul pneumatico non sono quidi confrontabili con quelli di altri produttori di pneumatici.
La manutenzione dei pneumatici
Per prolungare la vita dei pneumatici e prevenire il consumo, o almeno renderlo uniforme, questi vanno invertiti regolarmente secondo le indicazioni riportate sul manuale dell’auto. Di solito si fa dopo una percorrenza di 10 000/12 000 km, in maniera tale da mantenerne il battistrada più o meno alla stessa altezza. Se vediamo che questo tende a consumarsi più velocemente, possiamo anche decidere di invertirli senza rispettare l’intervallo di km suggerito prima.
Se ci si trova a sostituire due soli pneumatici, l’importante è che quelli nuovi vadano montati sull’asse posteriore e quelli dietro vengano spostati su quello anteriore.
Quando sostituire i pneumatici
Non esiste una data di scadenza per i pneumatici, spesso si sente parlare di DOT, della data di produzione dei pneumatici, e del fatto che dopo un certo numero di anni i pneumatici vadano sostituiti comunque, indipendentemente dallo strato di battistrada residuo.
I pneumatici una volta prodotti ed immagazzinati correttamente, lontano da fonti di luce e sbalzi di calore, rimangono pari al nuovo fino a 3/5 anni dalla data di produzione.
Una volta installati su di un auto, entrano in esercizio ed iniziano ad essere esposti alla luce solare ed agli sbalzi di calore prodotti dal loro normale utilizzo, ciò innesca un continuo processo di logoramento della mescola che è indipendente dai km percorsi, e che li porta con gli anni ad indurirsi e perdere le loro caratteristiche di aderenza e flessibilità.
Una ispezione visiva di pneumatici usati da anni permette di individuare tracce del loro deterioramento e di comprendere se sia arrivato il momento di sostituirli.
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