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Pneumatici ricostruiti: vantaggi in termini economici, ambientali e di sicurezza

Pubblicato in Ecologia, Pneumatici da , mercoledì 4 ottobre 2023 0

Il mercato dei pneumatici ricostruiti è in ascesa negli ultimi anni: complice soprattutto l’aumento generalizzato dei prezzi, gli automobilisti cercano soluzioni alternative per risparmiare sulle spese destinate alle autovetture. E in effetti il primo vantaggio di questa tipologia di gomme è relativo proprio all’aspetto economico, dato che hanno un costo che può essere anche decisamente inferiore rispetto alle coperture nuove appena uscite di fabbrica. Non solo automobilisti privati, è in crescita pure il numero di aziende che scelgono le gomme ricostruite per i veicoli commerciali delle loro flotte, in quanto il risparmio in certi casi diventa davvero consistente. È dunque una scelta valida e sulla quale puntare a occhi chiusi? Vediamo nel dettaglio i pro e i contro dei pneumatici ricostruiti.

Pneumatici ricostruiti: quali sono i vantaggi?

Come anticipato, il primo aspetto positivo legato alle gomme ricostruite è il risparmio economico, in quanto il loro costo è significativamente inferiore in confronto a quello dei pneumatici nuovi. In seconda battuta c’è il vantaggio di dare nuova vita a materiali già utilizzati in precedenza, evitando quindi l’impiego di materie prime per una maggiore salvaguardia dell’ambiente. Inizialmente ritenuti poco sicuri, oggi i pneumatici ricostruiti hanno compiuto enormi passi avanti pure da questo punto di vista, grazie in particolare allo sviluppo di tecnologie che consentono di incrementare la resa prestazionale – e di conseguenza il livello di sicurezza – dei materiali riciclati adoperati per la ricostruzione delle gomme. L’affidabilità di questi dispositivi è dunque aumentata in maniera consistente nel corso degli anni e sebbene sia in linea generale inferiore a quella di un pneumatico nuovo – purché di qualità premium, naturalmente – ha reso le gomme ricostruite un’alternativa da tenere in considerazione se il proprio obiettivo è contenere le spese.

Gomme ricostruite: quali sono gli svantaggi?

Il rendimento di un pneumatico ricostruito non può essere paragonato a quello dei migliori pneumatici in circolazione appena immessi sul mercato: è troppo ampio il divario in termini tecnologici fra le due tipologie di prodotti. Pure le gomme appartenenti alla gamma media sono in grado di offrire in linea di massima performance migliori, per cui le coperture ricostruite sono un’alternativa per chi è solito cercare pneumatici di fascia economica del mercato. Prima di essere messi in commercio i dispositivi ricostruiti vengono sottoposti a severi test, in modo da garantirne la tenuta, tuttavia non è possibile sapere in che modo la vita “precedente” abbia inciso sulla struttura della gomma, rendendo quindi questo tipo di copertura meno sicura rispetto a una nuova. Ciò ovviamente non toglie che un pneumatico ricostruito possa essere più sicuro di uno nuovo se questo è di bassa qualità: ecco perché serve sempre attenzione prima di compiere l’acquisto, sia che si tratti di gomme nuove oppure ricostruite.

Il punto di forza dei pneumatici ricostruiti: la sostenibilità

Una cosa si può dire con certezza sui pneumatici ricostruiti: il loro punto di forza è la sostenibilità. Ragion per cui possono rappresentare un’opzione valida anche per coloro che guardano con grande attenzione al rispetto dell’ambiente e vogliono limitare il più possibile il proprio impatto su di esso. Nella realizzazione del processo di ricostruzione, infatti, vengono adoperati circa 15 litri in meno di petrolio rispetto alla produzione di una gomma nuova, inoltre si ha un impiego addirittura del 96% inferiore di gomma naturale. Nel creare una singola gomma ricostruita, l’emissione di CO2 è del 24% minore se rapportata al processo produttivo di un pneumatico nuovo. Si tratta di numeri davvero notevoli in fatto di sostenibilità ambientale.

Il futuro è dei pneumatici ricostruiti?

Fare previsioni in tal senso è tutt’altro che semplice, mentre è possibile prevedere un ulteriore ampliamento della fetta di mercato dei pneumatici ricostruiti, che saranno sempre più affidabili man mano che la tecnologia permetterà di migliorare e ottimizzare il processo di ricostruzione. La mobilità sostenibile dunque non sarà affidata solamente alle vetture ibride ed elettriche, ma anche alle gomme ricostruite, dato che bisogna considerare che i pneumatici auto sono uno degli elementi più inquinanti al momento esistenti e che richiedono un complicato procedimento per il loro smaltimento. Poterli riutilizzare con successo diventa quindi imprescindibile per ridurre il loro impatto sull’ambiente, di conseguenza la strada è tracciata per investire sempre maggiori risorse sulla ricostruzione delle gomme. Si può immaginare un futuro in cui saranno i principali produttori di pneumatici a proporre in catalogo coperture ricostruite, accanto a quelle nuove? Chi se la sente di escludere uno scenario simile?

Pneumatici ricostruiti: a chi sono consigliati?

Allo stato attuale i pneumatici ricostruiti possono essere paragonati alle gomme economiche, perciò sono consigliati a coloro che non percorrono un elevato numero di chilometri all’anno e si limitano a tragitti cittadini, come ad esempio quello fra casa e lavoro, a bordo di utilitarie e city car. Chi invece ha esigenze diverse, copre un alto chilometraggio ogni anno oppure possiede una vettura sportiva (e magari la porta spesso al limite), è meglio che si affidi a pneumatici nuovi, ovviamente di qualità, capaci di reggere sollecitazioni e sforzi maggiori. Gli automobilisti che puntano sui ricostruiti, inoltre, devono mettere in conto una manutenzione più attenta, rivolgendosi preferibilmente a un’officina, così da tenere sotto controllo lo stato delle gomme e poter intervenire prontamente in caso di anomalie. Di base le gomme ricostruite non sono sconsigliate, ma richiedono tutta una serie di accortezze in più per limitare l’insorgere di eventuali problematiche.

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