La ruota di scorta sta scomparendo dai bagagliai delle auto di nuova immatricolazione, sostituita da altri dispositivi di emergenza, tuttavia stoicamente resiste e in alcuni casi è ancora possibile trovarla. Ci sono automobilisti che segnalano la presenza sulla ruota di scorta standard di un’indicazione relativa alla velocità massima da non superare, 80 km/h, come per il ruotino, eppure avendo dimensioni identiche a quelle delle altre ruote, non dovrebbero esserci limitazioni di alcun tipo, né in termini di velocità massima né tanto meno per quanto riguarda le distanze da percorrere. Perché allora sono riportate tali indicazioni? Viaggiare a più di 80 km/h con a bordo una ruota di scorta di misure standard può essere ritenuto pericoloso? Cerchiamo di fare chiarezza.
La ruota di scorta normale ha delle limitazioni d’uso?
In linea teorica no, montando una ruota di scorta identica alle altre presenti sul veicolo non si hanno limitazioni, poiché appunto sono quattro ruote uguali e si può riprendere a circolare normalmente. Il punto all’origine della confusione sta proprio qui: la ruota di scorta “normale” che si possiede, pur essendo più grande del ruotino, ha realmente le stesse dimensioni delle altre? È necessario verificare questo aspetto, poiché se è più piccola – anche solo leggermente – è inevitabile che vi siano delle restrizioni in termini di velocità massima, proprio perché a causa delle dimensioni inferiori il veicolo viene sbilanciato e non si hanno le medesime performance. Solo con quattro ruote identiche, per misure, marca e tipologia, è possibile riprendere la normale marcia, senza restrizioni nella velocità e nella distanza percorribile, pertanto se è presente un’etichetta con il limite di velocità sulla ruota di scorta, significa che non è identica alle altre.
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Può essere previsto un limite anche per ruote con dimensioni uguali?
Sì, oltre alle misure dei pneumatici bisogna fare attenzione ad un altro elemento: il cerchione. Se ad esempio le ruote installate sul veicolo hanno cerchi in lega e quella di scorta un cerchio in acciaio, sarà presente l’etichetta che indica di non superare il limite di 80 chilometri orari. Perché? La differenza fra le due tipologie di cerchioni è sufficiente a rendere “diversa” la ruota di scorta dalle altre, in quanto sono profondamente diversi i materiali con cui sono realizzati i cerchi: l’acciaio è infatti molto più pesante della lega di metalli e questo porta a una modifica delle masse non sospese che richiede maggiore prudenza al volante, perciò viene indicato il limite di 80 chilometri orari nonostante la ruota di scorta abbia le medesime misure delle altre.
Una ruota di scorta con delle limitazioni è regolare?
Assolutamente sì, la ruota di scorta che riporta l’etichetta con il limite di velocità da non superare è regolare e legale, non si tratta di un prodotto contraffatto oppure non sicuro; se si rispetta il limite di 80 chilometri orari indicato, la guida con a bordo la ruota di scorta può essere considerata sicura a tutti gli effetti. Proprio perché potrebbero sorgere dei problemi a velocità superiori, è stato imposto quel limite che tutela l’automobilista e gli altri occupanti del veicolo. Se si ha intenzione di acquistare una ruota di scorta aftermarket, da poter usare senza restrizioni, è perciò necessario verificare che sia identica in tutto e per tutto a quelle montate sull’auto, controllando sia le dimensioni che la tipologia di cerchio, così da poter circolare normalmente e senza pensieri una volta installata in sostituzione di una delle altre.
La ruota di scorta è il dispositivo di emergenza migliore?
Se è perfettamente identica alle altre, è quella in grado di risolvere il problema rappresentato da una foratura o da uno sgonfiamento in maniera definitiva, perché dopo l’installazione si può riprendere la marcia senza limiti di distanza o di velocità, al contrario degli altri dispositivi. Come abbiamo visto, però, è necessario verificare che sia realmente identica – controllando diversi aspetti oltre alle misure – a quelle in dotazione al veicolo, altrimenti si sarà soggetti a restrizioni in termini di velocità, proprio come avviene con il ruotino. Questo è il principale vantaggio della ruota di scorta, a cui si contrappongono gli svantaggi rappresentati dal costo (superiore a quello del ruotino), dal peso e dagli ingombri nel bagagliaio, che sottraggono spazio prezioso all’interno dell’abitacolo. Per queste ragioni la ruota di scorta standard è stata sostituita da dispositivi alternativi, meno voluminosi e con un peso minore.
Quali sono le alternative alla ruota di scorta?
Le alternative alla ruota di scorta sono due: il ruotino e il kit di riparazione. Il primo è una ruota di dimensioni decisamente più piccole in confronto a quelle montate sul veicolo, che permette di riprendere a circolare a prescindere dal tipo di danno subito da una delle ruote standard e proprio per via delle sue dimensioni è soggetto a restrizioni precise: non si possono superare gli 80 km/h e può essere usato per una distanza massima di 80-100 chilometri. È un dispositivo temporaneo, e perciò va sostituito il prima possibile con una ruota standard. Il kit di riparazione è invece composto da un piccolo compressore e da schiuma collante, che ripara la foratura consentendo così di non rimanere fermi a bordo strada in attesa di soccorsi. Tuttavia può essere impiegato solo in caso di danni di piccole dimensioni, pochi millimetri, e bisogna sottostare agli stessi limiti di velocità e percorrenza previsti per il ruotino. Sarà poi il gommista ad accertarsi se la gomma danneggiata può essere riparata oppure andrà sostituita.
Quale dispositivo scegliere fra ruota standard, ruotino e kit di riparazione?
Il miglior compromesso è sicuramente rappresentato dal ruotino, che può essere adoperato a prescindere dal tipo di danno e ha costi inferiori in confronto alla ruota di scorta, nonché un peso minore e occupa meno spazio all’interno del bagagliaio. Nel complesso risulta quindi più funzionale, ma bisogna tener conto dei limiti previsti per il suo impiego e del fatto che dev’essere sostituito non appena se ne ha l’occasione. Il kit di riparazione è senz’altro lo strumento più pratico (leggero e maneggevole) ed economico, ma può essere adoperato solo in caso di forature di pochi millimetri, inoltre lo si può usare una sola volta, dopodiché se ne dovrà comprare un altro. Infine, complica le operazioni di sostituzione da parte del gommista una volta giunti in officina, poiché dovrà essere rimossa la schiuma collante dalla parte interna del pneumatico e dal cerchione per capire se la gomma si può riparare oppure no, facendo lievitare i tempi e i costi dell’intervento, vanificando quindi in parte il risparmio che si ottiene rispetto agli altri dispositivi.
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