Il successo di Uber spaventa i tassisti italiani
Gomme tagliate a Torino per la protesta dei tassisti. Sono tempi molto duri per la categoria; se già il car sharing rappresentava una minaccia, ora l’arrivo di Uber in Italia ha portato nuova tensione tra chi, da anni, opera in questo ambito. Uber si è proposto con grande successo come un sistema di autotrasporto, che ha già spopolato negli Stati Uniti e in Germania. Tramite lo smartphone gli utenti hanno la possibilità, aprendo l’app, di prenotare una vettura con autista pagando con la carta di credito.
Terminata una corsa, l’utente ha la possibilità di lasciare il proprio giudizio sul servizio.
Ora, la tensione sembra aver raggiunto un livello altissimo, dopo una protesta dei tassisti che ha avuto luogo a Torino, che ha portato anche a diverse gomme tagliate.
La manifestazione davanti al Teatro Colosseo
La protesta che ha avuto come protagonisti i tassisti della città piemontese si è sviluppata molto vicina al centro. Sono almeno un centinaio le persone che si sono presentate minacciose di fronte al Teatro Colosseo, situato in via Madama Cristina, all’interno del quale si stava svolgendo uno spettacolo tenuto da Claudio Bisio. Al termine dello stesso spettacolo i taxi bloccano il traffico della zona, con lo scopo di fermare le auto adibite al trasporto privato, in particolare quelle di Uber. In breve, si presentano anche diversi giornalisti, che hanno l’opportunità di chiedere ai tassisti i motivi alla base di tale gesto, sfociato anche in diverse gomme tagliate come avvertimento. Molti dichiarano di partecipare alla manifestazione perché Uber ruba loro il pane. Il servizio viene ritenuto illegale, in quanto non è in grado di garantire in alcun modo la sicurezza dei propri clienti. Viene lamentata anche la mancanza di controlli da parte delle autorità.
Tensione con gli autisti di Uber: minacce e gomme tagliate
In pochi minuti la protesta diventa “rabbiosa”, a causa della frustrazione degli interessati. Si formano colonne di auto, che affiancano quelle condotte dagli autisti Uber. L’atmosfera diventa molto calda, soprattutto quando tre autisti sono costretti a barricarsi in auto, rinunciando a replicare per non rendere la situazione ancora più tesa.
Nel frattempo, lo stesso Claudio Bisio riesce a lasciare il teatro a piedi, senza che nessuno lo noti. I tassisti fanno anceh scendere un paio di clienti che già si trovava sulle auto condotte dagli autisti Uber, offrendosi di portarli fino alla propria abitazione in modo completamente gratuito. Molti dichiarano che queste proteste sono l’unico modo per far sentire la propria voce alle autorità. Purtroppo c’è chi ne approfitta per esagerare; da qui si verificano i casi di gomme tagliate. A spingere i tassisti alla protesta è anche Federico Rolando, un sindacalista sempre pronto ad agire a fianco dei tassisti.
L’arrivo della Digos per riportare la calma
Visto l’assembramento di persone, giunge sul luogo una pattuglia della Digos; seppure con molta fatica, grazie alla presenza dei distintivi riesce a calmare gli animi degli intervenuti. Per diversi minuti, comunque, la situazione rimane molto tesa, anche a causa del traffico in tilt (anche quello dei tram) e alle persone scese in strada per vedere a cosa è dovuto tale assembramento. Ad aggiungere tensione è un lancio di bottiglie contro le vetrate del Teatro Colosseo, anche se i tassisti attribuiscono la colpa di tale gesto ad un autista che lavora per Uber che, però, riesce a fuggire. Nonostante la presenza della Digos, gli autisti non hanno intenzione di abbandonare la zona. In particolare, viene contestato agli autisti Uber il fatto di esercitare la professione come secondo lavoro, al contrario di quanto fanno gli autisti. Le gomme tagliate rappresentano un modo per esprimere la rabbia.
A mezzanotte in piazza ritorna la calma
Approfittando della presenza della Digos, i tassisti chiedono a quest’ultima di confiscare i veicoli utilizzati da Uber. Ad arrivare nella piazza sono anche i poliziotti in divisa, che riescono finalmente a ridurre i livelli di tensione. Finalmente, gli autisti che si erano rifugiati in auto riescono ad uscire, anche se vengono minacciati. Iniziano ad apparire verbali per gomme tagliate e portiere ammaccate, mentre arrivano proteste e polemiche dall’una e all’altra parte. Pochi minuti prima della mezzanotte torna la calma, con la zona che si svuota e ritorna silenziosa.
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